Pietro Vigorelli
1. Gli anziani smemorati e disorientati soffrono? Perché soffrono? Riflettere su queste domande è
necessario per indirizzare le cure nel modo più appropriato ed efficace.
Ho incontrato numerose persone con demenza lieve molto sofferenti e altre con demenza più
grave che sembrano vivere serenamente. Evidentemente la sofferenza non è correlata solo con
la malattia e la sua gravità.
2. La lettura della recente Enciclica di Papa Francesco Dilexit nos1 mi ha indotto a pensare che la
sofferenza non dipenda tanto dai depositi di amiloide nel cervello quanto da una malattia del
cuore. A differenza di corpo, mente, sentimenti, la definizione del cuore è difficile, sfugge alle
rigidità del linguaggio, resta imprecisa e solo intuibile. In questo breve scritto ne parlerò
attingendo liberamente all’Enciclica, spesso prendendo a prestito le sue parole, senza volerla
interpretare o citare testualmente, ma prendendola come stimolo per una riflessione che è
diventata mia personale.
3. Il cuore è il centro intimo della persona, quello che ci permette di riconoscerci nella nostra
interezza. È il nucleo centrale di ogni essere umano. Tutto è unificato nel cuore, sia la mente che
il corpo. Può essere considerato la sede dell’amore con tutte le sue componenti spirituali,
psichiche e anche fisiche. Si potrebbe dire, in ultima analisi, che io sono il mio cuore. È il cuore
che mi caratterizza come persona unica e irripetibile e che mi permette di entrare in comunione
con le altre persone.
4. Tornando alla sofferenza degli anziani smemorati e disorientati, ritengo che questa derivi da una
malattia del cuore. La persona che non si sente riconosciuta e accolta così com’è, col suo io
malato e il suo io sano, nella sua unicità, in definitiva è una persona misconosciuta, col cuore
ferito. È una persona che viene a trovarsi danneggiata nel proprio centro unificatore, il cuore, che
soffre di solitudine, di mancanza di intimità con l’altro, di perdita del senso del vivere.
5. Ricordo lo zio don Valerio, quasi centenario, quando d’estate è stato trasferito per due mesi in
una casa di riposo nei boschi delle Prealpi bergamasche. Quando gli ho chiesto come stava mi ha
detto: “Il posto è bello, si mangia bene, sono tutti gentili. Certo, se ci fosse un po’ di umanità…”.
La sua risposta mi ha illuminato su quello che succede quando le cure sono formalmente
accurate e ineccepibili ma manca il cuore.
6. Il cuore ha bisogno di nutrimento, di incontrare altri cuori. Se invece dell’incontro tra due
persone c’è solo professionalità, accuratezza ed efficienza, il cuore si asciuga. Il cuore
dell’anziano, già fragile, si svuota, si ferisce e si spezza. È qui che nasce la sofferenza delle
persone con demenza. La demenza può diventare una malattia del cuore e ha bisogno di una
cura fatta col cuore.
1 Papa Francesco. Dilexit nos. Lettera enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo. 24 ottobre
2024.
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